I mazzi 7bello
L'Associazione 7bello pubblica ogni anno un mazzo di carte originali per i soci della Associazione.
2019 - Carte bresciane nuove
disegnate da Ingrid Orlando ZonUna rivisitazione in stile neocubista delle carte bresciane classiche, disegnate da Ingrid Orlando Zon che ha tratto ispirazione dalle opere di Mimmo Palladino esposte in Piazza della Vittoria di Brescia. Dimensioni immutate (88 x 43 mm). Colori, posture e ranghi, sebbene rivisitati, sono stati mantenuti fedeli ai modelli originali, talvolta con un pizzico di humour ispirato al gergo dei giocatori d'antan: al due di spade (detto "figa de fer"), al due di denari ("le bale de l'orso"), al fante di coppe ("fant cagnì": curioso come nel portrait official francese il fante di cuori, seme corrispondente alle nostre coppe, sia denominato "Lahire", cioè "ringhio"), al quattro di spade (la "Madonnina dei Prati", riveduta e corretta in una Nike), ed infine al dieci di coppe, con la coppa distesa che spande: per forza, è posata di lato, ed il vino logicamente fuoriesce.
La reinterpretazione figurativa, sempre in stile neocubista della Vittoria Alata, simbolo di Brescia al dorso, completa e definisce l'opera. Il mazzo, composto da 52 carte più una EC, è stato tirato in 420 copie, 70 delle quali numerate in cifre romane e firmate dall'artista, e 350 numerate in cifre arabe, destinate ai nostri associati per il corrente anno 2019.
La reinterpretazione figurativa, sempre in stile neocubista della Vittoria Alata, simbolo di Brescia al dorso, completa e definisce l'opera. Il mazzo, composto da 52 carte più una EC, è stato tirato in 420 copie, 70 delle quali numerate in cifre romane e firmate dall'artista, e 350 numerate in cifre arabe, destinate ai nostri associati per il corrente anno 2019.
2020 - Carte bergamasche nuove
disegnate da Virgilio FerrariRivisitazione delle carte bergamasche con dimensioni immutate (94 x 50 mm); colori, posture e ranghi, sebbene rielaborati, sono stati mantenuti fedeli agli antichi modelli ottocenteschi cui il gioco si ispira. Le immagini sono volutamente sbiadite, e tutte le carte hanno fondo ingiallito, come segnato dal tempo. Il gioco è dedicato alle maschere bergamasche (Giopì, Margì e famiglia Giupinéra), che fanno capolino da alcune carte numerali; alle normali quaranta tessere si aggiungono ben cinque carte extra, due delle quali destinate a segnare i punti. Al dorso, antico selciato urbano.
Il mazzo, opera di Virgilio Ferrari, è stato tirato da Ludocards in 135 copie, 35 delle quali numerate in cifre romane e firmate, e 100 numerate in cifre arabe. Scatola in cartoncino, anch'essa opera dell'artista.
Il mazzo, opera di Virgilio Ferrari, è stato tirato da Ludocards in 135 copie, 35 delle quali numerate in cifre romane e firmate, e 100 numerate in cifre arabe. Scatola in cartoncino, anch'essa opera dell'artista.
2021 - Carte trevisane nuove
disegnate da Ingrid Orlando ZonQueste carte d'artista, opera di Ingrid Orlando Zon, su commissione di 7bello e stampate da Teodomiro Dal Negro, vogliono costituire una rivisitazione delle carte trevisane classiche, così modernizzate nel rispetto della tradizione. Alcune piccole imperfezione delle immagini non sono dovute ad errori di esecuzione, ma volute, nel ricordo dei mazzi che gli antichi cartolari dipingevano manualmente. Le Trevisane Nuove sono infatti disegnate a mano, come un tempo: una precisa scelta per rendere omaggio alla memoria storica delle più antiche ed eleganti carte da gioco italiane.
Le carte sono state disegnate con tecnica mista (colori ad alcool, matita e pastello), ed al dorso, invece di Piazza San Marco di Venezia, come sulle trevisane classiche, è raffigurato il Palazzo dei Trecento di Treviso, doveroso tributo alla città d’origine. Il mazzo si compone di 40 tessere, più una EC ed un foglietto esplicativo.
Le carte sono state disegnate con tecnica mista (colori ad alcool, matita e pastello), ed al dorso, invece di Piazza San Marco di Venezia, come sulle trevisane classiche, è raffigurato il Palazzo dei Trecento di Treviso, doveroso tributo alla città d’origine. Il mazzo si compone di 40 tessere, più una EC ed un foglietto esplicativo.
2022 - Carte napoletane a doppia testa
disegnate da Gianfranco TrentacapilliQuesto è il momento delle Napoletane, e 7bello-Cartagiocofilia Italiana APS non poteva tirarsi indietro: il gioco destinato ai soci ed agli amici per l'anno 2022 è quindi dedicato alle carte più diffuse nel nostro Mezzogiorno, e non solo perché, a seguito dell'immigrazione, hanno trovato, a pieno merito, cittadinanza in tante altre regioni d'Italia: anche le carte da gioco, nel loro piccolo, talvolta scrivono la storia.
La principale peculiarità di questo mazzo è data dagli Onori "a doppia testa", di regola affatto estranei alle tessere di tipo spagnolo, che propongono sempre e soltanto Onori a figura intera. Si conoscono soltanto due altri mazzi di Carte Napoletane a Doppia Testa, entrambi tirati negli ultimi anni del secolo XIX, uno da B. P. Grimaud, e l'altro da Guglielmo Murari: nessuno dei due ebbe fortuna, che mancò pure alla Baraja Gemela (mazzo di tipo Castigliano) prodotta da Fournier nel 1968; ma "times they are a-changin'", cantava Bob Dylan, ed allora vogliamo sperare che queste magnifiche carte, disegnate da Gianfranco Trentacapilli e stampate da Dal Negro srl, incontrino sorte migliore. Segnaliamo infine una chicca, che altrimenti passerebbe forse inosservata: anche il due di coppe è speculare. Per una descrizione più approfondita, invitiamo alla lettura del foglietto di presentazione.
La principale peculiarità di questo mazzo è data dagli Onori "a doppia testa", di regola affatto estranei alle tessere di tipo spagnolo, che propongono sempre e soltanto Onori a figura intera. Si conoscono soltanto due altri mazzi di Carte Napoletane a Doppia Testa, entrambi tirati negli ultimi anni del secolo XIX, uno da B. P. Grimaud, e l'altro da Guglielmo Murari: nessuno dei due ebbe fortuna, che mancò pure alla Baraja Gemela (mazzo di tipo Castigliano) prodotta da Fournier nel 1968; ma "times they are a-changin'", cantava Bob Dylan, ed allora vogliamo sperare che queste magnifiche carte, disegnate da Gianfranco Trentacapilli e stampate da Dal Negro srl, incontrino sorte migliore. Segnaliamo infine una chicca, che altrimenti passerebbe forse inosservata: anche il due di coppe è speculare. Per una descrizione più approfondita, invitiamo alla lettura del foglietto di presentazione.
2023 - Il gioco del cucù - Le nuove carte di Brescia e Bergamo
disegnate da Nicolino FarinaLe nuove carte per il gioco del cucù. In onore di Bergamo e Brescia Capitali Italiane della Cultura 2023 Nicolino Farina, massimo esperto italiano in materia, ha creato le nuove, magnifiche Carte per il Gioco del Cucù, che presentiamo quale Mazzo 7bello 2023, destinato ai soci e agli amici.
Il Cucù è il gioco di carte più antico praticato al mondo, tuttora in auge solo nelle Valli Bresciane, nelle Valli Bergamasche e nel Teramano (nonché, curiosamente, in Scandinavia!). Il mazzo è composto da 40 tessere distinte in 20 coppie, ciascuna costituita da due carte identiche; ma in questo modello, le carte numerate da I a X (cifre romane) sono invece, per ogni coppia, diverse tra loro, nel senso che sulla prima è raffigurato un monumento di Brescia, e sulla seconda uno di Bergamo. Le altre dieci tessere, numerate da XI a XV e le cinque prive di cifra, sono presenti in due esemplari uguali. Preciso che la carta sulla quale compare un leone blu rampante è tradizionale, e viene chiamata "Bressa" da tutti i giocatori, mentre non esiste una carta chiamata "Berghem". Il gioco, realizzato a tecnica mista (china e acquarello), è tirato dalla prestigiosa azienda Dal Negro srl.
Il nostro Nicolino Farina ha narrato la genesi di queste carte in un aureo libretto.
Il Cucù è il gioco di carte più antico praticato al mondo, tuttora in auge solo nelle Valli Bresciane, nelle Valli Bergamasche e nel Teramano (nonché, curiosamente, in Scandinavia!). Il mazzo è composto da 40 tessere distinte in 20 coppie, ciascuna costituita da due carte identiche; ma in questo modello, le carte numerate da I a X (cifre romane) sono invece, per ogni coppia, diverse tra loro, nel senso che sulla prima è raffigurato un monumento di Brescia, e sulla seconda uno di Bergamo. Le altre dieci tessere, numerate da XI a XV e le cinque prive di cifra, sono presenti in due esemplari uguali. Preciso che la carta sulla quale compare un leone blu rampante è tradizionale, e viene chiamata "Bressa" da tutti i giocatori, mentre non esiste una carta chiamata "Berghem". Il gioco, realizzato a tecnica mista (china e acquarello), è tirato dalla prestigiosa azienda Dal Negro srl.
Il nostro Nicolino Farina ha narrato la genesi di queste carte in un aureo libretto.
2024 - Carte Piacentine 2.0
disegnate da Wanda MorandiniQueste carte d'artista, opera di Wanda Morandini, pubblicate da 7bello Cartagiocofilia Italiana APS, e stampate da Teodomiro Dal Negro SRL, propongono la rivisitazione "giovane", forse un poco sbarazzina, ma sempre rispettosa, di uno dei più eleganti giochi italiani e sono dedicate appunto ai giovaniche fanno ingresso nell'affascinante universo delle carte.
Il gioco, disegnato in stile "Manga", è stato interamente realizzato in digitale, la più avanzata tecnica d'illustrazione odierna.
Carte da gioco Piacentine moderne dunque sotto ogni aspetto.
Il gioco, disegnato in stile "Manga", è stato interamente realizzato in digitale, la più avanzata tecnica d'illustrazione odierna.
Carte da gioco Piacentine moderne dunque sotto ogni aspetto.