I mazzi standard
Carte salisburghesi
Semi: tedeschi
Carte: 24, 36, 40
Figure: intere
Denominazione alternativa: Einfachdeutsch (tedesco: Carte tedesche a figura unica)
Lista dei mazzi di carte nel museo 7bello
Non sono presenti in archivio mazzi.
Descrizione
Il mazzo italiano ha 40 carte avendo anche i numerali 5 che non esistono nel mazzo austriaco. Completo si usa per un gioco simile al tresette mentre si tolgono i 5 per i tipici giochi austriaci. Altrimenti è a 24 (mazzo detto "Scharfe Kurze" cioè taglio corto) o 36 carte.
Questa variazione nel disegno è attribuibile alla fabbrica Titze & Schinkay di Vienna, un cui mazzo risalente al 1885 circa è riprodotto nel sito web Peter Endebrock's Playing-card Pages www.endebrock.de/pers-home.html.
Carte caratteristiche sono l'Ober di cuori che indossa un cappello a due corna e sta impugnando la spada, il re di campanelli con lo stemma di Salisburgo (un castello turrito con il portone spalancato) e il Daus di ghiande con Bacco a cavallo di una botte. Quest'ultima figura, comune ai mazzi di Bavaresi e Prussiane in uso in Germania, deriva dal mazzo di Sopron o di Ödenburg 4, un mazzo ungherese scomparso nel XIX secolo.
Viene utilizzato per giocare una variante del Tresette. Ulteriori informazioni si trovano nel sito web di John McLeod www.pagat.com.
Il Salisburghese è l'unico mazzo prodotto attualmente con cervo, unicorno e aquila raffigurati sul Daus di foglie, disegno ereditato dai mazzi da cui discende.
Nel 1860 circa i fabbricanti di Salisburgo cominciarono a vendere il mazzo anche in Tirolo e vi inserirono la carta detta "WELI", il sei di campanelli, con disegnato anche i semi di ghiande e cuori.
Nel decennio successivo questa carta entrò definitivamente a far parte del mazzo Salisburghese usato in Austria.
Il bollo italiano era sull'8 di campanelli perché nel 1862, quando fu resa obbligatoria l'apposizione di questo contrassegno, la provincia di Bolzano era austriaca. Il problema si pose quando la regione divenne italiana. Il bollo andava posto per legge sull'asso di cuori o di denari, che non esistono in questo mazzo, per cui si decise di lasciare dov'era il contrassegno.